Quindici imputati, le accuse: avvelenamento acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.

 

 

Vicenza 1 luglio 2021- Dopo 5 anni di indagini e oltre un anno di udienze preliminari è finalmente iniziata la fase dibattimentale del processo Pfas. Questa mattina si è riunta a Vicenza la corte d’Assise che giudicherà i 15 manager delle società Miteni spa (fallita), Mitsubishi Corporation e Icig, considerati responsabili dell’inquinamento ambientale provocato dal presunto sversamento incontrollato di sostanze perfluoroalchiliche, nelle province di Padova, Vicenza e Verona dal 2000 in poi. Gli imputati sono accusati a vario titolo di avvelenamento acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.

 

Oggi il difensore del fallimento Miteni ne ha chiesto l’estromissione come responsabile civile ritendendo la totale carenza di giurisdizione del tribunale penale per questo tipo di tematica, a favore del tribunale fallimentare. Mitsubishi e Icig hanno chiesto l’espromissione come responsabili civili perché nel corso delle indagini sarebbero state raccolte raccolte delle prove per loro pregiudizievoli senza la loro partecipazione.

 

Inoltre oggi, molte parti civili hanno richiesto che la domanda di risarcimento dei danni venga estesa anche ai fatti contestati per i nuovi contaminanti C6O4 e GenX; queste richieste verranno esaminate dalle difese, che si esprimeranno proponendo eventuali richieste di rigetto. Costituite, già in fase di udienza preliminare, anche le quattro società idriche Acque del Chiampo, Viacqua, Acquevenete e Acque Veronesi, rappresentate dagli avvocati Marco Tonellotto, Angelo Merlin, Vittore d’Acquarone e Giulia Bertaiola. “Siamo giunti a questo punto dopo un lungo lavoro di ricognizione che ci ha permesso di ricostruire l’impegno profuso dalle società idriche nel ripristino della salubrità dell’acqua – spiega l’avvocato Angelo Merlin – siamo fiduciosi che presto si arriverà alla definizione della verità”. Duecentoventinove le parti civili accolte nella fase preliminare, una novantina di nuove posizioni sono ora al vaglio della Corte. La prossima udienza si terrà il 16 settembre.